mercoledì 26 gennaio 2011

Spuma di mare




Scende piano i gradini in pietra.
Sono umidi e scivolosi, i bordi smussati dal tempo e dalle intemperie.
Il sole picchia forte sulla sua testa e allora mette una mano sulla fronte per guardare lontano.
Lo sguardo rivolto all'orizzonte, verso il mare....
L'acqua è limpida, brilla di mille riflessi azzurrini e l'odore lo raggiunge insieme all'umidità e alla salsedine.
Una leggera brezza gli scosta la camicia bianca aperta sul petto mostrando il giovane ventre di ragazzo, ambrato, lucido di sudore.
Le correnti calde salgono verso il cielo, lungo la scogliera che scende ripida sul mare, scompigliandogli i capelli neri e offuscandogli per un attimo la vista.
Scende lento, impacciato, le gocce di sudore corrono lungo il viso, sul naso, vicino alle arcate dei suoi occhi verdissimi come smeraldi, stretti, piccoli, dischiusi per fuggire la troppa luce.
Appoggia le mani sulle rocce mentre guarda con attenzione ai suoi passi, i piedi nudi poggiano sulla pietra bollente, tastano il terreno alla ricerca di un più sicuro appiglio.
La sua spiaggia è poco sotto, nascosta da un enorme masso, che oscura quell'angolo di paradiso agli ignari passanti.
Pochi passi, poi finalmente un bagno.
Ma no....
Si ferma... si sporge... chi sarà?
Qualcuno sta godendo del piccolo paradiso al posto suo!
Chi sarà? Chi lo avrà scoperto oltre a lui?
Oramai non è più un posto segreto....
La misteriosa figura esce dall'acqua, i contorni scuri, il sole fortissimo alle sue spalle, il corpo bagnato e gocciolante....
E' una donna....
Si siede sulla sabbia, controlla il costume a fianco a lei, scosta dalla fronte i capelli bagnati e poi si distende.
La sabbia aderisce al suo corpo umido, il sale le profuma la pelle... e' nuda... ha fatto il bagno nuda.
Il ragazzo si sporge ancora per guardare meglio.
Giace distesa sulla sabbia, gli occhi chiusi, il volto rilassato rivolto al cielo, le mani dietro la nuca.
Il sole bacia la sua pelle dorata, sul suo corpo i segni del costume, bianchissimi, come fari guidano  lo sguardo del ragazzo.
I seni pallidi e rotondi, le punte prominenti, i capezzoli diritti dal freddo dell'aria rispetto all'acqua, le ginocchia sollevate e il sesso coperto, protetto tra le gambe strette.
Il ragazzo si sporge ancora... un ciottolo scivola tra le rocce della scogliera.
Lei alza il capo e si volta, lo vede.
Si alza, lo guarda con la coda dell'occhio, gli sorride e si dirige verso il mare... con un piede gioca con le onde che toccano la riva.
Il giovane esce dal nascondiglio e le si avvicina.
La guarda negli occhi, celesti come e più del mare, il suo sguardo lo rapisce, il vuoto entra nella sua testa.
Una voce risuona melodiosa nei suoi pensieri ma le sue orecchie non odono nulla se non lo scrosciare delle onde sulla battigia.
La ragazza si avvicina. infila le mani sotto la camicia, sulle calde spalle del giovane, e la sfila facendola cadere sulla sabbia.
Lo bacia, dischiude le labbra piano e con la lingua disegna il contorno della sua bocca, poi avvicina il bacino al suo.
Al contatto l'eccitazione s'impossessa di lui.
Inizia a succhiare quella bocca, è un bacio caldo dal sapore del sale, è un sogno e al contempo un incubo da cui non sa svegliarsi, dal quale non può riprendersi.
Chi è lei?
In cuor suo continua a chiederselo mentre il suo corpo e il suo ventre sono rapiti dalla giovane.
Alza le mani e le tocca i seni, pallidi come la luna.
Sono freddi e duri, i capezzoli scuri e ritti verso di lui... li schiaccia con le dita... lei geme... lo bacia piano mentre lui la tocca, il ritmo del respiro diminuisce e il volto abbronzato le si arrossa.
Le bacia un seno, poi l'altro, li avvicina con le mani e li lecca da punta a punta, veloce, vorace, si nutre del suo corpo e le schiavizza la mente....
I suoi baci scendono verso il ventre fino ad incontrare il sesso, infila una mano e le allarga le gambe.
Infila le dita tra le grandi labbra, trova il clitoride e lo tocca piano, lo strofina un po' e la guarda in volto.
Lei sorride beata, estasiata, ha la bocca leggermente aperta, la fronte distesa.
Penetra più a fondo, trova le piccole labbra, lei stringe un po' le gambe, lui improvvisamente le viola.
Un sussulto esce dalla bocca della ragazza.
Infila bene il dito fino in fondo, è profonda e umida, i suoi umori iniziano a scendere lungo le pareti, estrae il dito e le bagna con quegli stessi umori la figa.
Si alza, la volta e si abbassa dietro la sua schiena.
Infila il naso tra il lungo solco delle natiche e inizia a leccarle il foro penetrando con la lingua per assaporarla e bagnarla della sua saliva.
Umori e saliva si mescolano in un sapore forte che sa dei loro corpi, di sudore e di mare.
Infila un dito dentro.
Lei si piega in avanti e geme... si agita un po', poi inizia a muovere il bacino sempre più forte verso di lui... un dito è troppo poco... vuole altro... vuole un cazzo... e lo vuole dentro, dietro.
Si accovaccia a terra, le mani sulla sabbia e il sedere verso di lui e attende che la penetri.
Lui si abbassa il costume, oramai una gabbia, e si tocca il cazzo.
Lo palpeggia, è bello duro, è diritto, con la punta all'insù, lucido e chiaro.
Mette una mano sul sedere, le allarga le natiche, prende il membro con l'altra mano e infila il glande.
Lei si inarca, sospira, mugola.
Lui lo spinge piano dentro, poi dà un colpo secco e lo infila tutto.
Lei emette un urlo.
Si agita un po', vibra, le brucia il sedere, si muove con lui dentro e dopo un po' si ferma.
Ora è pronta.
Lui inizia a sbattere contro di lei, ad ogni colpo spinge forte, affonda in lei, colpo dopo colpo, mentre lei mugola immobile.
I colpi si fanno veloci, le mette le mani sui fianchi, poi si allunga sulla sua schiena e la palpa i seni mentre dietro la apre sempre più.
Il respiro della ragazza si fa veloce, sospira debolmente, lui le si avvicina per sentirla e inizia a sbatterla sempre più violento sentendo i respiri che seguono la velocità dei colpi.
La afferra per i fianchi e la fotte, sbatte le palle sui suoi glutei mentre ad ogni colpo la allarga.
Spinge in fondo tanto da toccarle l'intestino mentre lei grida di piacere.
Le sue urla si sciolgono nello scrosciare delle onde, mentre lui grugnisce come un'animale.
Perché oramai lo è, è una bestia che si sfoga furiosa sulla femmina inerme.
E' puro istinto. E' solo carne. E' solo desiderio e brutalità.
E' brutalità in ogni colpo, è brutalità in ogni spinta, è brutalità in ogni movimento del suo ventre.
Volto solo a fottere, volto solo a godere.
E gode, godono entrambi mentre il piacere li pervade violento e intenso come una scossa che sale fino al cervello.
Il membro si gonfia e finalmente esplode in un forte orgasmo.
Estrae di poco il cazzo, che non ha perso ancora tutta l'erezione, vede il suo seme fuoriuscire un po' e il leggero movimento del bacino di lei.
Si meraviglia.
Si muoveva?
Non era ferma?
E' lì che sussulta e spinge ancora, non paga, non sazia....
Spinge ancora verso di lui, impalandosi e gemendo ad ogni penetrazione.
Pochi secondi.
Ad un certo punto inarca la schiena.
Un sospiro più forte degli altri e si ferma.
Si scosta.
Gli umori del giovane colano tra lo spacco delle natiche mentre lei si rialza stanca ma ancora eccitata.
Raccoglie il costume, si volta verso di lui, poi verso il mare e va incontro alle onde.
Si tuffa, sparisce per pochi secondi, poi riemerge e gli manda un bacio con il gesto della mano e per poi sprofondare per sempre.
Il ragazzo si siede esausto a riva mentre la corrente porta vicino alle sue gambe una bottiglia.
La apre, dentro un foglietto con un messaggio:
"Che la mia melodia ti possa accompagnare
  ogni volta che pensandomi guarderai il mare.
  Non voglio vivere un'eternità senza poter amare
  preferisco tornare spuma di mare....".

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